lunedì 27 ottobre 2008


Capita che una mattina ti svegli, aspettando un messaggio, e quando arriva capisci che qualcosa è cambiato, forse per sempre.

Succede, allora, di chiedersi il perché, magari sentendosi un po’ egoista. Provi ad essere altruista, ma ti riesce male.

Capita di uscire di casa, e sentire che l’aria non è la stessa della sera prima; e torni a chiederti il perché.

Capita di partire un domenica mattina, sentendo il cuore che ti spinge verso qualcosa di bello, di grande, d’indefinibile. Mentre spingi sull’acceleratore, senti che il passato si allontana, pesando sempre meno; che tutto è stato assurdo, che è stato assurdo soffrire tanto.

Capita di pensare ai grandi dolori con un po’ di nostalgia, perché appartengono al passato... capita di sentirsi un po’ stupidi per questo.

Succede di prendere un strada senza sapere il perché, capendo solo dopo molti anni il senso di quella svolta.

Capita di sentire arrivare un forte desiderio, e non sapere come fare ad evitarlo, di sei brutalmente investita

Capita di vivere la solitudine e l’abbandono, magari da chi si era proferito tuo amico.

Capita di sentirsi feriti; capita di ritrovarsi capaci di perdonare, perché non sei nella posizione di poter condannare qualcuno.

Capita di uscire tristi di casa, e di ritornarci più felici che mai.

Capita di partire, in una giornata di sole, e di sentire l’anima incitarti ad andare avanti, sempre più forte, perché non può più aspettare.

Capita di girare l’angolo e incontrare te.

Capita e basta.

carezze e abbracci perdonano tutto

carezze e abbracci perdonano tutto